CronacaSaluteTorino
Città della Salute, rinviati a giudizio 16 ex manager: truffa e falso ideologico tra le accuse
Al centro del processo il “fondo Balduzzi” e i bilanci contestati. Il dibattimento inizierà il 5 febbraio 2026.
TORINO – Si aprirà il 5 febbraio prossimo il processo a carico di sedici ex dirigenti della Città della Salute di Torino, rinviati a giudizio oggi dalla giudice Valentina Rattazzo con le accuse, a vario titolo, di truffa e falso ideologico in atto pubblico. L’inchiesta, coordinata dai pm Mario Bendoni e Giulia Rizzo, riguarda la gestione dell’azienda ospedaliera universitaria tra il 2013 e il 2023, un decennio segnato da presunti errori contabili e mancate registrazioni di fondi.
Tra i rinviati a giudizio figurano l’ex direttore generale Giovanni La Valle, l’allora responsabile della libera professione Davide Benedetto e l’ex direttrice amministrativa Beatrice Borghese. Secondo l’accusa, alcuni dirigenti avrebbero contribuito a falsare i bilanci aziendali, omettendo di rilevare correttamente il cosiddetto “fondo Balduzzi”, derivante dalla trattenuta del 5% sulle prestazioni in libera professione dei medici.
Il nodo del fondo Balduzzi
Al centro del procedimento c’è la gestione dei 7,3 milioni di euro del fondo Balduzzi, somme che nel bilancio 2024 sono state cancellate e dichiarate “crediti non esigibili”. In udienza, la difesa ha chiesto di acquisire agli atti il parere redatto dal consulente Davide Di Russo, incaricato dall’azienda lo scorso 22 ottobre per verificare la “corretta rappresentazione contabile” della vicenda. La giudice ha però respinto la richiesta, dichiarando chiusa la fase istruttoria. Il documento, tuttavia, tornerà verosimilmente in discussione durante il processo.
Secondo i periti della procura, la Città della Salute avrebbe dovuto accantonare le somme del fondo anno per anno, per rappresentare fedelmente la situazione economica. “Non è possibile – hanno scritto i consulenti – che un polo ospedaliero universitario di tale rilievo sia gestito con carenze contabili così gravi”. Gli esperti hanno inoltre segnalato una “distribuzione a pioggia” delle retribuzioni accessorie, in violazione delle norme vigenti, con conseguente rappresentazione non veritiera nei bilanci.
Il bilancio ancora “fantasma”
Sul fronte amministrativo, la Città della Salute ha vissuto mesi di tensione. Il nuovo direttore Livio Tranchida ha firmato il bilancio durante una conferenza pubblica, dopo il rifiuto dell’ex commissario Thomas Schael e le pressioni della Regione Piemonte. Nonostante l’approvazione, il bilancio non risulta ancora pubblicato sull’albo pretorio.
L’avvocata Taormina ha infine ricordato che tutti i bilanci contestati sono stati adottati dalla Regione, previo controllo della Corte dei conti. È quindi possibile che, nel corso del processo, vengano chiamati a testimoniare il governatore Alberto Cirio, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi e l’ex assessore Luigi Icardi (Lega).
Prossime tappe
Il dibattimento si preannuncia complesso e di lunga durata. Oltre alle ipotesi di truffa e falso, potrebbe aprirsi un fronte parallelo davanti alla Corte dei conti, chiamata a valutare eventuali danni erariali legati all’uso improprio dei fondi pubblici.
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