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Torino ricorda la strage fascista del 1922: dal tram della Memoria al cuore della commemorazione

Una serie di eventi in memoria della strage fascista avvenuta a Torino nel 1922.

Chiara Scerba

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TORINO – La strage fascista del dicembre 1922 rappresenta una delle pagine più buie e dolorose della storia torinese.

Il quadro storico

Tra il 18 e il 20 dicembre di quell’anno, la città fu attraversata da una violenta rappresaglia delle squadre fasciste che causò almeno undici morti accertati e decine di feriti. L’eccidio che colpì dirigenti sindacali, militanti politici e semplici cittadini segnò profondamente il rapporto tra Torino operaia e l’ascesa del regime mussoliniano.

La notte del 18 dicembre, in Barriera di Nizza, una sparatoria costata la vita a un giovane fascista fu il pretesto per una repressione feroce guidata dalle squadre d’azione comandate da Piero Brandimarte. Per due giorni la violenza dilagò in tutta la città, colpendo sedi sindacali, dirigenti come Pietro Ferrero e Carlo Berruti, ma anche lavoratori e passanti senza alcuna appartenenza politica.

Una punizione esemplare inflitta a una città che, a forte maggioranza operaia, aveva mostrato ostilità e resistenza al fascismo anche dopo la marcia su Roma.

Quelle giornate di sangue affondavano le radici in anni di durissimo conflitto sociale, esploso già nel 1917 con le rivolte per il pane e alimentato nel primo dopoguerra da tensioni economiche, politiche e dal rientro dei reduci. A Torino, la violenza fascista aveva già mostrato il proprio volto con l’assalto del 1921 alla Camera del Lavoro di corso Galileo Ferraris.

Gli autori di quelle azioni rimasero a lungo impuniti: solo nel dopoguerra Brandimarte fu processato, ma assolto in appello per insufficienza di prove.

Il Tram della Memoria: il ricordo sui binari della città

Nella giornata di oggi, domenica 14 dicembre, Torino ha ricordato quelle vittime con un’iniziativa dal forte valore simbolico. Un Tram della Memoria, mezzo storico messo a disposizione dall’Associazione Torinese Tram Storici, ha ripercorso i luoghi degli omicidi fascisti del dicembre 1922, trasformando un viaggio urbano in un percorso di consapevolezza storica.

Durante il tragitto sono stati letti brani dal libro Strage a Torino di Giancarlo Carcano, a cura di Giovanni Salierno, ideatore dell’iniziativa che da anni propone questi tour come strumento di divulgazione civile. L’obiettivo è stato quello di restituire alla memoria collettiva non solo i fatti, ma il loro significato profondo: comprendere il passato per riconoscere e contrastare le derive autoritarie nel presente.

L’iniziativa, promossa da ANPPIA con il supporto di Generazione Ponte e della Circoscrizione 1, ha registrato una partecipazione attenta e consapevole. Il tema resta vivo nella coscienza cittadina e fa da monito all’attualità.

Il 18 dicembre: il cuore della commemorazione

Il momento centrale delle celebrazioni si terrà giovedì 18 dicembre, data esatta dell’inizio della strage. Dopo la tradizionale cerimonia del mattino presso la lapide dei Martiri della Camera del Lavoro, nel pomeriggio la memoria si sposterà al Polo del ’900, dove alle 17.30 si terrà il convegno dal titolo “Le stragi fasciste del 1922-23 – Una scia di sangue unisce Roma, Torino e La Spezia”.

Storici, ricercatori e giornalisti analizzeranno le violenze dei primi novanta giorni del governo Mussolini, inserendo la strage torinese in un quadro nazionale. Interverranno, tra gli altri, la direttrice di Istoreto Torino Barbara Berruti, lo storico Giorgio Pagano e il giornalista Gabriele Polo.

La giornata si concluderà alle 19 in piazza XVIII Dicembre, davanti alla lapide dedicata alle vittime, con un flash mob di memoria civile e antifascista promosso dall’associazione Avvalorando.

Ricordare oggi la strage del 1922 non significa soltanto rievocare un passato lontano, ma ribadire il valore della memoria come strumento di responsabilità collettiva. Una memoria che, a Torino, continua a viaggiare anche sui binari della città e nelle menti dei cittadini.

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