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Chiude il consultorio di via Bellono a Torino, la denuncia di Potere al Popolo: “È una scelta politica”
Un atto di smantellamento della sanità territoriale

TORINO – Chiuderà il consultorio familiare e pediatrico di via Bellono a Torino. È quanto denuncia Potere al Popolo Torino attraverso un comunicato stampa in cui ribadisce come questo sia solo l’ennesimo atto di smantellamento della sanità territoriale: si andrebbe a chiudere un presidio fondamentale per la salute e i diritti delle donne, delle famiglie, delle persone giovani e di tutte le fasce popolari del quartiere.
Si tratta dell’ennesimo colpo inferto a una rete consultoriale già ridotta all’osso, che negli ultimi anni ha visto la
chiusura o il depotenziamento di numerose sedi. Ancora una volta si dimostra che, mentre per finanziare guerre,
armamenti e spese militari i soldi si trovano sempre, quando si tratta di investire nei servizi pubblici essenziali le
risorse “non ci sono mai”.
La chiusura di via Bellono, continua Potere al Popolo, significa che migliaia di residenti saranno costretti a rivolgersi al consultorio di via
Monginevro — già sovraccarico e con servizi ridotti — oppure addirittura a quello di via Farinelli, a quasi 10 km di distanza.
Un’assurdità che rende di fatto impossibile l’accesso rapido a visite ginecologiche, consulenze contraccettive, percorsi di gravidanza sicura, sostegno psicologico, servizi sociali e assistenza pediatrica, che proprio la sede di via Bellono garantiva da anni come punto di riferimento del territorio.
A rendere tutto ancora più grave è l’assoluta mancanza di informazioni alla cittadinanza. Mentre all’interno della struttura si preparano già gli scatoloni e il personale viene spostato altrove, le persone che ogni giorno si rivolgono al consultorio non sanno nulla dell’ennesima chiusura.
Nessun avviso pubblico, nessuna comunicazione trasparente, nessun coinvolgimento del quartiere: un modo inaccettabile di trattare un servizio essenziale, che dimostra il totale disinteresse delle istituzioni per i bisogni reali della popolazione.
La chiusura dei consultori non è mai un fatto “tecnico”: è una scelta politica. È la conseguenza diretta di decenni di tagli, privatizzazioni, esternalizzazioni e di un modello sanitario che considera i consultori un costo anziché ciò che sono davvero: presidi pubblici fondamentali per la prevenzione, per l’educazione alla salute, per la libertà di scelta delle donne e per il benessere delle famiglie popolari.
È necessario ricordare che le responsabilità di questo disastro non appartengono soltanto ai governi regionali di destra, ma anche ai precedenti governi di centro-sinistra che, con le loro scelte di definanziamento progressivo del sistema sanitario, hanno spianato la strada alle attuali politiche di abbandono della sanità territoriale.
Tutte le forze di governo che si sono succedute hanno contribuito a costruire un sistema dove si risparmia sui consultori, ma non si lesina quando si tratta di aumentare le spese militari.
Chi governa oggi la Regione Piemonte e chi gestisce l’ASL è responsabile di questa situazione vergognosa: mentre la città si riempie di cliniche private che prosperano, i consultori pubblici vengono chiusi uno dopo l’altro, lasciando sempre più persone senza un punto di accesso gratuito e universale.
Non resteremo a guardare l’ennesima chiusura
Ci impegniamo a costruire un’opposizione continua e determinata contro lo smantellamento della sanità pubblica e contro ogni invasione del privato nei servizi essenziali. Continueremo ad informare la popolazione e a mobilitarci affinché consultori, ospedali e servizi territoriali restino un diritto garantito per tutte e tutti.
Perché la salute non è un lusso.
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