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Da oggi chiude il consultorio di via Bellono a Torino, Potere al Popolo: “Nel silenzio più totale”

“Fino a ieri questa data non era nota alla popolazione e non esistevano comunicazioni ufficiali, né online né affisse all’ingresso del consultorio”

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TORINO – Alcuni giorni fa vi avevamo annunciato la chiusura del consultorio familiare e pediatrico di via Bellono, nel quartiere Mirafiori Nord a Torino. La denuncia era arrivata da Potere al Popolo Torino che ribadiva come questo fosse solo l’ennesimo atto di smantellamento della sanità territoriale.

Oggi, infatti, è stato chiuso un presidio fondamentale per la salute e i diritti delle donne, delle famiglie, delle persone giovani e di tutte le fasce popolari del quartiere.

Su quanto accaduto oggi è arrivato un nuovo comunicato di Potere al Popolo che denuncia, tra le altre cose, come non vi sia stata una notizia ufficiale sulla chiusura del consultorio. Avvenimento di cui parte della popolazione era all’oscuro.

A riguardo, vi riportiamo integralmente di seguito il comunicato:

Una chiusura avvenuta nel silenzio più totale

Fino a ieri questa data non era nota alla popolazione e non esistevano comunicazioni ufficiali, né online né affisse all’ingresso del consultorio.

Le persone che da anni usufruivano dei servizi sono state lasciate completamente all’oscuro di una decisione che colpisce direttamente il quartiere. Qualcuno forse ne aveva sentito parlare in modo informale, ma non è certo questo il modo di gestire un evento così impattante per la vita delle persone.

La nostra denuncia pubblica come Potere al Popolo ha avuto il merito di rompere il silenzio attorno alla chiusura del consultorio di Mirafiori Nord, informando gli abitanti del quartiere. Non a caso, dopo il nostro intervento, la notizia è stata ripresa da diverse testate giornalistiche, anch’esse ignare dell’ennesima chiusura di un presidio sanitario in città.

Di quale città parla il Sindaco Lo Russo?

La chiusura avviene il giorno dopo l’approvazione del Nuovo Piano Regolatore da parte della Giunta cittadina e i proclami del sindaco Lo Russo che ancora parla di città dei 15 minuti o città della cura.

A pochissimo tempo di distanza dalla chiusura poliambulatorio di via Le Chiuse e mentre è già annunciata anche la chiusura di via del Ridotto.

Non si tratta quindi di episodi isolati, ma di un vero e proprio smantellamento progressivo della sanità territoriale, che colpisce quartieri diversi seguendo la stessa logica: ridurre i servizi pubblici aprendo sempre di più la possibilità al privato.

Quale il ruolo della Circoscrizione?

Riteniamo particolarmente grave il ruolo della Circoscrizione e delle forze di centrosinistra che la governano. La chiusura era nota da tempo, ma non è stata messa in atto alcuna reale forma di protesta, né è stata garantita una comunicazione chiara e ufficiale alla popolazione: nessuna azione conflittuale a difesa concreta dei servizi pubblici.

Non ci fidiamo più delle promesse

Prendiamo atto delle dichiarazioni della dirigenza ASL, secondo cui i servizi del consultorio verrebbero trasferiti presso le strutture di via Monginevro e via Farinelli, che dovrebbero essere “potenziate”. Ma non ci fidiamo di queste rassicurazioni.

Negli ultimi anni abbiamo visto chiudere ambulatori, ridursi servizi e personale, sempre accompagnati da promesse analoghe mai mantenute. Per questo riteniamo che la chiusura del consultorio di via Bellono rappresenti una perdita reale e immediata di sanità pubblica sul territorio.

Una chiusura che pesa molto sulla vita delle persone

La chiusura di un ambulatorio di quartiere pesa in modo concreto sulla vita delle persone. Spostare i servizi significa aggiungere un ulteriore grado di difficoltà nell’accesso alla Sanità, soprattutto per donne in gravidanza, donne con bambini, persone anziane o con difficoltà fisiche, in una città dove i mezzi pubblici sono spesso in ritardo, sovraffollati e poco accessibili.

Non ci rassegniamo

Non si fermiamo e non ci rassegniamo davanti a queste chiusure, allo smantellamento e alla svendita della sanità pubblica. Non ci fidiamo di promesse ripetute da anni mentre i servizi vengono chiusi uno dopo l’altro.

Continueremo a organizzarci e a dare voce a chi non viene ascoltato e a contrastare decisioni prese sulla pelle dei bisogni reali della gente, sia da amministrazioni di centrodestra che di centrosinistra. Ancora una volta emerge una scelta politica chiara: per le armi e la guerra le risorse si trovano sempre, mentre davanti alla chiusura di servizi fondamentali per la popolazione non si registra alcuna reale opposizione.

Noi continueremo a stare nei quartieri e a costruire mobilitazione per difendere la sanità pubblica.

La salute non è un lusso!

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