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Turismo a Torino, occupazione camere al 70% nel 2025: crescono eventi e visitatori stranieri
Il capoluogo piemontese si rafforza come destinazione capace di intercettare tutte le principali tipologie di turismo: leisure, business, sportivo, congressuale e fieristico

TORINO – Torino consolida il proprio posizionamento turistico e chiude il 2025 con un dato medio di occupazione delle camere pari al 70%, in linea con i risultati positivi degli ultimi due anni. Un segnale di stabilità e maturità per la destinazione, che continua ad attrarre visitatori italiani e internazionali, confermandosi sempre più come base strategica anche per chi sceglie di esplorare altre eccellenze del Piemonte, dalle Langhe al Monferrato fino ai laghi.
In lieve ma costante crescita il numero dei turisti stranieri, che sempre più spesso abbinano al viaggio sul territorio regionale un soggiorno nel capoluogo, rafforzando il ruolo di Torino come porta d’accesso turistica al Piemonte.
Destagionalizzazione riuscita e mesi “forti” anche d’estate
I dati mensili certificano il successo delle politiche di destagionalizzazione. Rispetto al 2024, i mesi che hanno fatto registrare un miglioramento sono gennaio, con un’occupazione vicina al 60%, luglio oltre il 65% e agosto sopra il 55%. Proprio agosto, storicamente considerato di bassa stagione, ha beneficiato nel 2025 di un calendario fitto di grandi eventi internazionali, come i Mondiali di Twirling e il passaggio della Vuelta, contribuendo a innalzare sensibilmente le presenze.
Maggio e ottobre si confermano mesi di punta, con percentuali prossime all’80%, mentre novembre resta uno dei periodi clou per la destinazione, con un’occupazione compresa tra l’80 e l’85%.
Torino sempre più città degli eventi
Il capoluogo piemontese si rafforza come destinazione capace di intercettare tutte le principali tipologie di turismo: leisure, business, sportivo, congressuale e fieristico. In particolare, nel 2024 si è registrata una crescita del 12,83% degli eventi MICE (Meeting, Incentive, Congressi ed Eventi) rispetto all’anno precedente, secondo i dati di Turismo Torino.
Numeri che, secondo Federalberghi Torino, rendono oggi la città attrattiva anche per nuovi investimenti nel settore ricettivo e turistico.
Le richieste di Federalberghi: più MICE e una governance snella
Per consolidare e rafforzare ulteriormente il posizionamento della destinazione, Federalberghi Torino auspica un deciso potenziamento del comparto MICE, a partire dallo sblocco di progetti fermi da anni. In questa direzione viene valutata positivamente l’apertura di SET – Scalo Eventi Torino, nuova struttura polivalente pensata per ospitare eventi di diversa natura.
L’Associazione chiede inoltre la creazione di una cabina di regia unica, inclusiva ma snella, guidata da professionisti del settore, capace di promo-commercializzare efficacemente la destinazione, lavorare in anticipo sulle candidature ai grandi eventi internazionali e offrire servizi dedicati a organizzatori e visitatori, con benefici che vadano oltre il solo ambito turistico.
Servizi, tassa di soggiorno e competitività
Tra i nodi da sciogliere, Federalberghi segnala anche la necessità di adeguare i servizi alle esigenze del turismo internazionale, a partire dalla possibilità di aprire bar e ristoranti degli hotel anche alla clientela non alloggiata. Sul fronte della tassa di soggiorno, l’Associazione ribadisce la propria contrarietà, definendola iniqua, ma chiede al Comune che le risorse raccolte vengano utilizzate in modo mirato per migliorare il posizionamento competitivo della città, investendo su promozione, qualità delle campagne di comunicazione, mercati e target.
Borio: “Il turismo è un asset strategico, ora è il momento di osare”
«Il turismo è trasversale ed è in grado di generare benefici diffusi, contribuendo alla coesione sociale e all’attrazione di investimenti anche in altri settori – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –. Torino consolida i risultati degli ultimi anni e rafforza il proprio posizionamento come una delle principali destinazioni per eventi nazionali e internazionali».
Secondo Borio, le destinazioni sono cresciute ma potrebbero compiere un ulteriore salto di qualità risolvendo alcune criticità storiche: dal rafforzamento del fieristico-congressuale alla valorizzazione strutturale dei grandi eventi, da una governance più partecipata del turismo fino al riconoscimento formale del settore nel PRGC e alla creazione di uno sportello unico per le attività turistico-ricettive.
«È il momento di osare – conclude – per rispondere alle nuove ibridazioni richieste dal mercato, aumentare la competitività delle imprese e rendere l’esperienza del visitatore sempre più qualificata e duratura».
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