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Presunte torture nel carcere Cerialdo di Cuneo: 14 rinvii a giudizio
La Procura di Cuneo ha chiesto 14 rinvii a giudizio per torture e lesioni a danno di otto detenuti nel carcere Cerialdo

CUNEO – La Procura di Cuneo ha chiesto 14 rinvii a giudizio per le presunte violenze nel carcere Cerialdo. Le accuse, a vario titolo, includono lesioni, abuso di autorità, falso, tortura e omissione di atti d’ufficio. Tra le persone per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio figura anche un medico del carcere.
Inizialmente gli indagati erano 23, poi saliti a 35, ma la Procura ha successivamente richiesto il rinvio a giudizio delle posizioni con accuse più solide. Le restanti posizioni saranno valutate dal giudice per l’udienza preliminare (gup) nell’udienza fissata per il 20 giugno.
Tra i 14 indagati attuali ci sono sei agenti di Polizia Penitenziaria, accusati del reato di tortura, e l’ex comandante Caterina Froio, indagata per omissione di atti d’ufficio.
Le presunte vittime delle violenze sarebbero otto detenuti di origine indiana, pakistana ed egiziana. L’episodio più grave risalirebbe alla notte tra il 20 e il 21 giugno scorso, quando alcuni agenti, pur essendo fuori servizio, sarebbero entrati nella cella 417 del padiglione “Gesso” per una spedizione punitiva contro cinque detenuti pakistani. Questi sarebbero stati colpiti con calci e pugni al volto per aver protestato contro la mancata assistenza a un compagno malato nella cella vicina.
Secondo la Procura, il trattamento inflitto ai detenuti avrebbe avuto carattere inumano e degradante, causando anche traumi psichici verificabili. Oltre all’episodio di giugno, agli indagati vengono attribuite altre presunte violenze avvenute tra l’ottobre 2021 e l’aprile 2022.
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