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Altro gesto di disobbedienza civile del radicale Blengino: arrestato per l’apertura di un negozio di cannabis light
Il Decreto Sicurezza del ministero degli Interni ha già molti detrattori, in primis i lavoratori della filiera, circa 30.000 che rischiano il posto di lavoro da un giorno all’altro e a seguire tutti i Presidenti di Regioni

ROMA – Il cuneese Filippo Blengino, è stato arrestato nel pomeriggio di oggi, giovedì 22 maggio, davanti a Palazzo Chigi a Roma, per aver allestito un negozio itinerante di cannabis light in segno di protesta al recente Decreto Sicurezza. In particolare l’articolo 18 del decreto legge del 4 aprile 2025 vieta tutta la filiera della cannabis light, dalla produzione, alla lavorazione, alla detenzione e il commercio di infiorescenze di canapa contenenti CBD e THC al di sotto del 0,6%.
Blengino si era già autodenunciato per aver aperto un negozio di cannabis light nella sede del partito dei Radicali Italiani, la protesta di oggi l’ha portato in Questura.
In una nota i Radicali Italiani fanno sapere: “Il Decreto sicurezza ha infatti equiparato la cannabis light, sostanza senza effetti psicotropi, che fino a poche settimane fa si vendeva in diversi negozi e tabacchini, alla cannabis con Thc. L’obiettivo della disobbedienza civile del nostro segretario, che ora rischia fino a vent’anni di carcere, è quello di smantellare questa norma liberticida innanzi alla Corte costituzionale. Non ci fermeremo di fronte a norme che stanno lentamente rendendo il nostro Paese una democratura, continuando a mettere a disposizione il nostro corpo e la fedina penale per difendere lo Stato di Diritto”.
Il Decreto Sicurezza del ministero degli Interni ha già molti detrattori, in primis i lavoratori della filiera, circa 30.000 che rischiano il posto di lavoro da un giorno all’altro e a seguire tutti i Presidenti di Regioni.
“Le prime ripercussioni del nuovo quadro normativo sono già evidenti: aziende che trasferiscono la produzione all’estero, scorte di prodotto ferme nei magazzini per milioni di euro, progetti di investimento sospesi. Un intero settore che rischia di essere compromesso, proprio nel momento in cui stava conquistando un ruolo strategico nell’economia agricola e nell’innovazione agroindustriale italiana” fanno sapere da Canapa Sativa Italia, l’Associazione degli Operatori della Filiera della Canapa Sativa, che a febbraio 2025 avevano fatto ricorso al TAR del Lazio, vincendolo, ma i Ministeri competenti (Agricoltura, Salute e Ambiente) hanno impugnato la sentenza che andrà a giudizio in Consiglio di Stato il prossimo ottobre.
Aggiornamento delle 21:10:
In un comunicato i Radicali Italiani fanno sapere che “pochi minuti fa il Segretario di Radicali Italiani, Filippo Blengino, è stato rilasciato in quanto il magistrato di turno non ha convalidato l’arresto. Il nostro Segretario aveva inaugurato ieri alla sede nazionale di Radicali Italiani un “CBD shop”, disobbedendo al Decreto sicurezza che ha equiparato la cannabis light a quella con il THC, e quindi equiparando anche la sanzione penale per chi vende prodotti a base di CBD: fino a vent’anni di carcere per spaccio. Oggi Blengino ha nuovamente chiamato i Carabinieri, che sono intervenuti entrando nella sede del nostro partito, sequestrando la merce e arrestato il Segretario, poi denunciato per spaccio ai sensi dell’art. 73 del Testo Unico Stupefacenti. Un risultato che ci soddisfa, che mette in pericolo la libertà di Blengino – rischia fino a vent’anni di carcere – ma che ci dà la possibilità di arrivare a processo e di provare a sollevare la questione di legittimità costituzionale, con l’obiettivo di smantellare questa norma liberticida davanti alla Consulta”.
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