CulturaTorino
A Ranverso la mostra “Intrepide” della fotografa iraniana Marjan Moghaddam
Un viaggio profondo nelle vite di circa trenta donne provenienti da ogni parte del mondo

TORINO – Dal 28 giugno al 31 agosto alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso sarà possibile visitare Intrepide, la mostra della fotografa iraniana Marjan Moghaddam; non una semplice esposizione, ma un viaggio profondo nelle vite di circa trenta donne provenienti da ogni parte del mondo.
Donne che hanno scelto di lasciare la propria terra d’origine per iniziare una nuova vita in Italia, mettendosi in gioco per inseguire i loro sogni ed affrontare le sfide del cambiamento. Attraverso i loro volti e le loro storie, emerge un racconto di coraggio, forza e determinazione.
Il progetto
Il progetto si propone di far conoscere storie autentiche: talvolta semplici, talvolta intrise di difficoltà, ma sempre unite dal filo conduttore del coraggio che spinge queste donne a intraprendere viaggi lontano dalla loro terra. Le fotografie sono arricchite da testi che approfondiscono le esperienze personali delle protagoniste.
Le donne ritratte provengono da tutti i continenti, rappresentando una varietà di Paesi, tra cui Armenia, Romania, Russia, Germania, Irlanda, Malta, Cina, Giappone, India, Singapore, Australia, Camerun, Kenya, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Togo, Cuba, Brasile, Argentina, Stati Uniti e Canada.
I loro sguardi, sorrisi ed espressioni sono il nucleo pulsante del progetto, capaci di trasmettere emozioni profonde e universali. Ogni immagine offre una finestra intima sulla loro vita, evidenziando la straordinaria capacità di affrontare e superare ostacoli con determinazione e speranza.
Chi è Marjan Moghaddam
Marjan Moghaddam è una fotografa iraniana, nata a Teheran nel 1876, che vive in Italia dal 1997. La sua ricerca artistica si concentra su temi profondamente sentiti, come la memoria, la tolleranza, l’identità culturale, l’integrazione sociale e i diritti umani.
Grazie alla sua sensibilità ed empatia riesce a catturare emozioni autentiche attraverso i suoi scatti, ponendo sempre l’essere umano e la sua realtà al centro della narrazione. Per lei, la fotografia rappresenta uno strumento potente per raccontare storie e dare voce a chi spesso rimane inascoltato.
Il suo obiettivo è rivelare la bellezza e la complessità dell’esperienza umana, promuovendo valori di inclusione, empatia e dialogo.
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