SocietàTorino
Mind The Gap 2025: a Torino torna il festival transfemminista “Divento Rivoluzione”
Quattro giorni di incontri, musica e performance per riflettere su diritti, corpi e resistenze

TORINO – Dai notiziari ai vissuti personali, ogni anno si spera che non serva più un festival transfemminista. Eppure la realtà ci smentisce, rendendo ancora più urgente “Mind The Gap”, il festival transfemminista intersezionale giunto alla sua quinta edizione. Ideato e prodotto da The Goodness Factory, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, e in collaborazione con Circolo dei Lettori e Magazzino sul Po, il festival si svolgerà dal 25 al 28 giugno, proponendo un intenso programma diffuso in diverse sedi della città.
“Divento Rivoluzione” è il claim scelto per questa edizione, un augurio e un invito a farsi protagonisti del cambiamento. Come spiega Annarita Masullo di The Goodness Factory: “Ogni anno speriamo che questo festival non sia più necessario. E ogni anno invece tutto peggiora. Questo slogan è il nostro imperativo per non smettere di voler cambiare il mondo.”
Il festival non è solo una serie di eventi, ma un movimento che anima Torino con talk, laboratori, spettacoli e momenti di riflessione su temi urgenti come abilismo, corpi non conformi, erotismo, antirazzismo, salute mentale e diritti civili. Le location coinvolte – Museo Egizio, Circolo dei Lettori, Magazzino sul Po, Nora Book, SocialFare – ospiteranno dibattiti e performance costruiti insieme a una rete di associazioni, esperti e attivistə, tra cui Amnesty International Italia, Torino Città per le Donne, Rete al Femminile e Maurice GLBTQ.
Un’apertura densa di significato
Il festival si inaugura mercoledì 25 giugno al Museo Egizio con la proiezione del documentario Human Lights di Fabio Masi, accompagnata da un talk con rappresentanti di Amnesty International e lo scrittore Fabio Geda. Un’occasione per ripercorrere mezzo secolo di battaglie per i diritti umani in Italia, raccontati attraverso le mobilitazioni e la resistenza, “sfidanti e sempre pronte a opporsi all’oppressione” come sottolinea Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

Federica Fabrizio
Letteratura, salute e inclusione
Il giorno seguente, giovedì 26 giugno, si legge insieme a Magazzino sul Po Ricordatemi come vi pare di Michela Murgia, un’autobiografia intima e politica che esplora potere, femminismo e identità con la voce intensa dell’intellettuale sarda. Venerdì 27 giugno Nora Book ospita invece la presentazione di Utero con Vista, libro che affronta con sguardo intersezionale e senza tabù il tema della salute riproduttiva femminile, smontando stereotipi e pregiudizi.
Sempre venerdì, il Circolo dei Lettori ospita l’incontro “Autismo, musica e resistenza” con Marianna Monterosso ed Eugenio Cesaro, un dialogo toccante sull’autismo e il potere della musica come forma di resistenza sociale e culturale. La serata prosegue con la stand-up comedy “Articolo 1” di Monir Ghassem, ironica riflessione sulle difficoltà del mondo del lavoro giovanile, e si chiude con un dj set di BLOCK ORTICA al Magazzino sul Po.
Laboratori e performance per chiudere in forza
Sabato 28 giugno SocialFare ospita il laboratorio “Nei tuoi panni”, un esperimento immersivo per capire meglio le discriminazioni sociali e i meccanismi che le sostengono. Nel pomeriggio al Circolo dei Lettori Marina Cuollo presenta Abilisti fantastici e dove trovarli, un’indagine profonda sull’abilismo, la discriminazione quotidiana delle persone con disabilità in una società progettata per un “tipo unico di corpo”.
La giornata si conclude con l’incontro Spo.T: i luoghi che cambiano la città, dove si discute di spazi sicuri e autodeterminati per persone trans* e LGBTQIA+, e con Personal Margó, performance drammaturgica della drag queen Margó Paciotti che mette al centro il corpo come strumento politico e di identità.
Un progetto culturale e collettivo
Mind The Gap nasce da The Goodness Factory, spazio di produzione e ideazione culturale che promuove eventi e nuovi linguaggi artistici con un’attenzione particolare ai diritti civili e sociali. La rete che ha costruito comprende anche collaborazioni con artistə come Eugenio in Via di Gioia e Andrea Laszlo De Simone, oltre alla gestione di festival e format di rilievo nazionale.
In un contesto storico in cui le disuguaglianze sembrano crescere, “Mind The Gap” si conferma un luogo di incontro, lotta e trasformazione, un invito a diventare la rivoluzione che si desidera vedere nel mondo.
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Ardmando
23 Giugno 2025 at 18:29
Torino si conferma capitale del degrado sociale e umano. Che schifo.