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EconomiaTorino

Presidio dei lavoratori Italdesign: “No alla svendita, serve trasparenza”

Mobilitazione davanti agli stabilimenti di Moncalieri e Nichelino mentre in Germania si discute del futuro dell’azienda

Alessia Serlenga

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TORINO – Si sono radunati questa mattina all’alba, davanti ai cancelli degli stabilimenti Italdesign, per far sentire la loro voce proprio mentre a Wolfsburg, in Germania, si tiene il vertice tra il gruppo Volkswagen-Audi e i sindacati europei sul futuro strategico dell’azienda. Un presidio deciso e simbolico, promosso da Fiom e Fim, per ribadire la centralità di una realtà che rappresenta un punto di riferimento per il design e l’ingegneria automotive italiana.

Le preoccupazioni sono cresciute nelle ultime settimane, con le voci sempre più insistenti di una possibile cessione di Italdesign, fondata da Giorgetto Giugiaro e oggi parte del gruppo tedesco. Uno scenario che agita i circa mille lavoratori tra Moncalieri e Nichelino e che rischia di segnare un’altra pagina amara nel processo di desertificazione industriale del torinese.

“La nostra presenza oggi è un segnale forte – ha dichiarato Gianni Mannori, responsabile Fiom Cgil –. Non accetteremo soluzioni che sminuiscano Italdesign o ne mettano a rischio il futuro. Vogliamo che le trattative siano trasparenti e tengano conto delle competenze, della qualità e della storia di questa azienda. Le offerte che arriveranno a luglio dovranno essere valutate anche sulla base di questi valori”.

Al presidio hanno partecipato anche il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna e la consigliera regionale Valentina Cera (AVS), testimoni dell’impegno istituzionale a sostegno della vertenza. “È il momento di tenere alta l’attenzione – ha affermato Cera –. Continuerò a portare il caso in Regione. Non possiamo permetterci di perdere un’eccellenza come Italdesign, un patrimonio di competenze giovani e qualificate che va protetto”.

La manifestazione si è svolta in un clima ordinato ma determinato, con i lavoratori uniti nella volontà di non essere lasciati soli in una fase delicata per il futuro dell’azienda. Nessun allarme licenziamenti all’orizzonte, ma la consapevolezza che il valore di Italdesign non può essere sacrificato sull’altare delle strategie aziendali internazionali.

Il messaggio al quartier generale tedesco è chiaro: “Questa trattativa non si può condurre nel silenzio”, ribadiscono i sindacati.

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