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Andrea Borello rompe il silenzio nel Pd: “Con Laus nel partito, che credibilità possiamo avere?”

Andrea Borello, giovane dirigente Pd e influencer politico, chiede l’espulsione di Mauro Laus. Il suo video social rompe il silenzio nel partito. Elly Schlein risponderà?

Luca Vercellin

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TORINO – A dire ciò che molti tra i militanti pensano, ma che nessuno aveva osato pronunciare pubblicamente, è stato Andrea Borello, 26 anni, neosegretario del Pd a Caselle e popolare divulgatore politico su TikTok, dove conta oltre 200 mila follower.

In un video diffuso sui suoi canali social, Borello prende di mira Mauro Laus, parlamentare dem e figura centrale del Pd piemontese, definendolo apertamente “il signore delle tessere” e chiedendone l’allontanamento dal partito.
Una presa di posizione che arriva nel pieno delle polemiche sul caso giudiziario che coinvolge, oltre a Laus, anche Mimmo Carretta, ex segretario cittadino e assessore comunale, e Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio comunale di Torino.

La rottura con la linea del partito

La segreteria metropolitana del Pd aveva finora mantenuto una posizione compatta: “Siamo certi che Carretta, Grippo e Laus chiariranno ogni contestazione”. Ma Borello, uno dei dirigenti più giovani del partito in Piemonte, rompe questa linea di difesa collettiva.

Nel suo video, oltre a riepilogare i punti chiave delle indagini, Borello porta alla luce anche le condizioni contrattuali dei dipendenti della cooperativa Rear, legata alla rete di influenza attribuita a Laus.

Poi l’appello diretto a Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd:

“Cara segretaria, se vogliamo davvero migliorare la politica, certe persone forse dovrebbero essere gentilmente allontanate.”

Una generazione che chiede discontinuità

L’iniziativa di Borello, che invita gli utenti a taggare Schlein per far arrivare il messaggio, rompe il fronte del silenzio all’interno del partito, soprattutto tra le nuove generazioni.

Non si tratta solo di una polemica social: il gesto riflette una frattura generazionale interna ai dem, tra chi difende l’apparato esistente e chi chiede discontinuità, trasparenza e credibilità.

Resta da capire se Elly Schlein raccoglierà l’appello o se, come finora accaduto a livello locale, la questione verrà lasciata cadere nel vuoto.

 

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