Scienza e TecnologiaTorino
Torino porta il 5G nello spazio: il satellite italiano LIDE apre la strada alla connettività globale
L’obiettivo è ambizioso: dimostrare che l’integrazione tra reti terrestri e satellitari 5G non è più solo una prospettiva futura, ma una tecnologia già oggi testabile e operativa

TORINO – Il 5G non è più confinato alla Terra. Dopo il lancio avvenuto con successo il 23 luglio 2025 a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX dalla base di Vandenberg, in California, il CubeSat 12U LIDE ha completato i primi mesi di test in orbita restituendo risultati più che promettenti. Una missione che segna un passaggio chiave per la space economy europea e italiana, aprendo scenari concreti per la connettività satellitare nelle aree più remote del pianeta.
La missione LIDE
LIDE, acronimo di LIve DEmonstration, è una missione sviluppata nell’ambito del programma ARTES dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). A guidarla è Tyvak International, società torinese specializzata in nanosatelliti, che coordina un team giovane e interamente italiano. L’obiettivo è ambizioso: dimostrare che l’integrazione tra reti terrestri e satellitari 5G non è più solo una prospettiva futura, ma una tecnologia già oggi testabile e operativa.
«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti in questi primi mesi», spiega Margherita Cardi, VP Programs and Business Development di Tyvak International. «Le performance del link di comunicazione aprono la strada a operazioni e test in orbita più complessi, fondamentali per raccogliere dati utili alle prossime missioni dedicate alla connettività tramite piccole piattaforme satellitari».
Il satellite CubeSat 12U
Il satellite, progettato e realizzato interamente in Italia, è un CubeSat 12U caratterizzato da tecnologie altamente miniaturizzate che consentono una drastica riduzione di peso e costi. Dopo la rapida stabilizzazione in orbita, LIDE ha avviato la sua campagna di test stabilendo i primi collegamenti diretti con i terminali di terra del 5G/6G Telecom Lab dell’ESA a Noordwijk, nei Paesi Bassi.
Grazie a quattro antenne integrate operanti nelle bande K e Ka, il satellite è in grado di raggiungere velocità fino a 10 Mbps in downlink e 1 Mbps in uplink, mantenendo un’elevata affidabilità del segnale anche con terminali di terra di dimensioni ridotte, pari a circa 30 centimetri di diametro. Le sperimentazioni in corso stanno validando parametri cruciali come latenza, rapporto segnale-rumore e throughput, elementi essenziali per l’interoperabilità tra reti spaziali e terrestri.
«Le sperimentazioni con il satellite LIDE saranno fondamentali per dimostrare che la tecnologia 5G può essere utilizzata con successo anche da satelliti di piccole dimensioni», sottolinea Alberto Ginesi, responsabile dei sistemi di telecomunicazione e del progetto per l’ESA. «Questo consentirà in futuro di offrire servizi di connettività a larga banda altamente integrati con le reti terrestri».
Un passaggio strategico anche per l’ASI, come evidenzia Giancarlo Varacalli, responsabile dell’ufficio telecomunicazioni e navigazione: «L’integrazione delle reti terrestri 5G con la componente satellitare, le cosiddette Non-Terrestrial Networks, abiliterà nuove applicazioni che richiedono connettività continua e senza limiti geografici. Dall’Internet of Things ai veicoli connessi, fino a sistemi di comunicazione più resilienti in caso di calamità naturali».
Tyvak International
Non a caso Tyvak International guarda già alle applicazioni operative: l’azienda intende coinvolgere attori come la Protezione Civile della Città Metropolitana di Torino e i Vigili del Fuoco, valutando test di connettività utili in scenari di emergenza e in contesti difficilmente raggiungibili dalle infrastrutture tradizionali.
I primi risultati confermano la solidità del progetto e la coerenza delle prestazioni con le previsioni iniziali. Nei prossimi mesi i test proseguiranno per affinare i protocolli di comunicazione e consolidare le basi di una nuova generazione di reti globali, interoperabili e resilienti.
Con LIDE, l’Italia e l’Europa compiono un passo decisivo verso un futuro in cui la connettività non conoscerà più confini: dalle aree rurali ai mari, dalle rotte aeree alle missioni di emergenza. Una dimostrazione concreta di come innovazione tecnologica, collaborazione istituzionale e visione industriale possano trasformare il modo in cui il mondo comunica.
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