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La procura chiede la sospensione a far parte di organi direttivi per 10 degli indagati per l’inchiesta sulla Fondazione CRT

Se il giudice dovesse accogliere la misura interdittiva alcuni consiglieri oggi in carica presso la Fondazione CRT potrebbero essere sospesi dal consiglio

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TORINO – La procura di Roma ha chiesto per dieci indagati dell’indagine relativa alla Fondazione CRT la misura interdittiva della sospensione a far parte di organi direttivi di imprese o persone giuridiche che dovrà ora essere vagliata dal gip ed è subordinata all’interrogatorio preventivo degli indagati.

L’inchiesta era partita dopo l’esposto presentato dal Mef dopo le segnalazioni dell’ex presidente Fabrizio Palenzona.  Tra gli indagati ci sono ex consiglieri che hanno poi lasciato la Fondazione ed altri che erano consiglieri all’epoca dei fatti e che sono stati confermati con il rinnovo dei vertici.

In effetti ci sono due filoni di indagine uno di competenza dalla procura di Roma che ha ascoltato un lungo elenco di persone in relazione al cosiddetto patto occulto denunciato da Palenzona, che coinvolge alcuni consiglieri della fondazione bancaria, tra i consiglieri di amministrazione e di indirizzo. Esiste poi un filone torinese che indaga su possibili reati di interferenze illecite sull’assemblea e corruzione tra privati.

Se il giudice dovesse accogliere la misura interdittiva alcuni consiglieri oggi in carica presso la Fondazione CRT potrebbero essere sospesi dal consiglio con la rinnovata presidenza di Anna Maria Poggi.

Le indagini coinvolgono Paolo Garbarino, Michele Rosboch, Davide Franco, Elisabetta Mazzola, Gianluca Gaidano,  Fiorenza Viazzo, Corrado Bonadeo, Antonello Monti, Caterina Bima, Davide Canavesio, Anna Maria Di Mascio e Alice Colombo, oltre che Fabrizio Palenzona e Luciano Mariano. Per ora dalla Fondazione CRT non sono arrivate reazioni.

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