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Il Castello della Rotta di Moncalieri: storie e misteri del maniero più infestato d’Italia
Scopri le leggende del Castello della Rotta a Moncalieri: Templari, fantasmi e misteri in uno dei luoghi più infestati d’Italia.

MONCALIERI – A pochi chilometri da Moncalieri, alle porte di Torino, si erge il Castello della Rotta, una casaforte medievale avvolta da un alone di mistero e considerata da molti il castello più infestato d’Italia. Costruito nel IV secolo in posizione strategica per difendere il ponte sul torrente Banna — crocevia della strada romana proveniente da Pollenzo — il maniero ha attraversato secoli di storia, guerre e trasformazioni. Ma è il suo patrimonio immateriale, fatto di leggende e presenze inquietanti, a renderlo un luogo unico nel panorama italiano del paranormale.
Una casaforte tra Storia e Templari
In origine, la Rotta fu una struttura difensiva: una casaforte, ovvero una residenza signorile fortificata destinata alla protezione di beni e famiglie. Nei secoli, passò sotto il controllo di Romani, Longobardi e Cavalieri Templari. Proprio ai Templari si deve uno dei periodi più misteriosi del castello: nel 1196 il Vescovo Arduino di Valperga lo donò ad Alberto, Maestro della milizia del Tempio, e per oltre tre secoli restò in mano ai Cavalieri di Malta. Ancora oggi, sulle colonne all’ingresso, sono visibili croci patenti incise nella pietra.
Il nome “Rotta” avrebbe due possibili origini: per alcuni deriva dalla disfatta del 1639 di Tommaso di Savoia contro i francesi (in latino “rotta” significa “sconfitta”), per altri dalla parola “Rotha”, ovvero “roggia” o “luogo aperto”.
Negli anni ’80, il castello è stato restaurato, mantenendo l’impianto originale: un quadrilatero fortificato con una torre di vedetta, un grande cortile, stalle, magazzini e sotterranei. Ma nonostante l’aspetto pittoresco, è soprattutto l’inquietante fama di luogo infestato a definirne la memoria.
L’amore tragico del cavaliere e della marchesa
La leggenda più celebre legata alla Rotta è quella dell’amore impossibile tra una giovane marchesa francese e un cavaliere templare. La donna, promessa in sposa al signore del castello, si innamorò di un valoroso giovane. Quando il signorotto scoprì il tradimento, ordinò che la ragazza fosse gettata dalla torre. Devastato, il cavaliere partì per la Terra Santa e, secondo la leggenda, non fece mai ritorno.
Ma la storia non finisce lì: durante alcuni scavi, fu rinvenuto lo scheletro di un uomo sepolto insieme al suo cavallo, con una croce di ferro al collo, databile tra il XV e il XVI secolo. Un ritrovamento inquietante che sembrava confermare le voci tramandate per secoli: quella figura a cavallo, avvistata più volte tra le mura del maniero, sarebbe proprio il cavaliere, ancora in cerca della sua amata.
Il bambino dispettoso e la nutrice addolorata
Un altro racconto spettrale riguarda un bambino irrequieto e la sua nutrice. Si narra che il piccolo, sfuggito al controllo della donna, fu travolto da una carrozza nel cortile del castello. La nutrice, sconvolta dal dolore, si tolse la vita in cucina. Da allora, si dice che i loro spiriti vaghino ancora tra le stanze del castello: il bambino alla ricerca della sua protettrice, e la donna in cerca del piccolo. Alcuni visitatori hanno testimoniato di aver percepito in quel luogo un persistente profumo di rose e gigli.
Il frate murato vivo e le altre apparizioni
Tra i racconti più inquietanti c’è quello del frate della Rotta, un religioso condannato a essere murato vivo nel Quattrocento per crimini atroci. Le sue urla, secondo alcuni, ancora oggi riecheggerebbero tra i corridoi di pietra.
E poi ci sono altre presenze: un uomo decapitato che si aggira per il cortile con la testa fra le mani, una donna bionda che si suicidò a causa delle violenze del marito e che vagherebbe nella pianura circostante, e persino intere visioni di battaglie con eserciti in marcia, come se il maniero fosse intrappolato in un eterno replay dei suoi secoli più turbolenti.
La processione dei fantasmi
Ogni anno, nella notte tra il 12 e il 13 giugno, si dice che tutte queste anime dannate si radunino per una macabra processione diretta al castello. Un evento che avrebbe il sapore di un’invocazione al ricordo, un richiamo antico che fa convergere ombre e presenze da ogni angolo della piana.
Questo fenomeno ha attirato l’attenzione di studiosi di paranormale e appassionati di esoterismo, tanto che il Castello della Rotta è oggi considerato uno dei luoghi più iconici d’Italia per chi cerca il brivido e l’inspiegabile.
Un castello che non si può visitare, ma che si può “sentire”
Oggi il Castello della Rotta è proprietà privata e non è aperto al pubblico. Tuttavia, il fascino che esercita non sembra affievolirsi. Chi si avventura nelle sue vicinanze, soprattutto di notte, giura di aver visto strane figure nel buio, o di aver sentito rumori inspiegabili provenire dall’interno.
A prescindere dalla veridicità di queste storie, il Castello della Rotta rimane uno dei luoghi più affascinanti del Piemonte, capace di intrecciare la grande storia medievale con le trame cupe delle leggende popolari.
Curiosità finale: alcuni esperti sostengono che la posizione del castello coincida con uno dei cosiddetti “nodi energetici” della pianura padana, un incrocio magnetico che amplificherebbe le percezioni extrasensoriali. Realtà o suggestione? Sta a voi decidere, magari con un’occhiata furtiva nella notte tra il 12 e il 13 giugno.
Il maniero infestato
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