CronacaPiemonte
Quattro motociclisti morti in 48 ore sulle strade piemontesi: dieci le vittime a giugno
Weekend tragico sulle strade piemontesi: 4 motociclisti morti tra sabato e domenica. A giugno già 10 vittime in incidenti su due ruote.

PIEMONTE – È stato un altro fine settimana drammatico sulle strade del Piemonte: quattro motociclisti hanno perso la vita tra sabato 21 e domenica 22 giugno, portando a dieci il tragico bilancio dei centauri deceduti nel solo mese di giugno 2025.
Il primo incidente mortale è avvenuto nella notte tra sabato e domenica al confine tra Arignano e Riva di Chieri, nel Torinese, dove ha perso la vita Marco Torta, 24 anni. Il giovane avrebbe perso il controllo della moto finendo fuori strada: ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile.
Quasi contemporaneamente, a Carrù (Cuneo), ha perso la vita Gilberto Calleri, 55 anni, conosciuto per essere rallista ed ex organizzatore del Rally di Alba. Il sinistro si è verificato nei pressi del cimitero del paese. Anche in questo caso, l’impatto è stato fatale.
Domenica pomeriggio si è registrato un altro tragico episodio sulla Strada Provinciale 460, a Ceresole Reale, dove un uomo di 55 anni di Cambiano è morto schiantandosi contro l’ingresso di una galleria. Con lui viaggiava un’altra persona, ora ricoverata in gravi condizioni in ospedale, in prognosi riservata.
Infine, a Ormea, nel Cuneese, un uomo di 44 anni originario di Albenga ha perso la vita lungo la Statale 28 del Colle di Nava. Anche in questo caso, il motociclista è finito fuori strada per cause ancora in fase di accertamento.
Con questi quattro nuovi decessi, le vittime in incidenti motociclistici salgono a 10 nel solo mese di giugno, uno dei più neri degli ultimi anni per le due ruote in Piemonte.
Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire la dinamica dei vari incidenti, ma il dato allarmante solleva ancora una volta il tema della sicurezza stradale, soprattutto nei mesi estivi, quando il traffico di motociclisti aumenta sensibilmente.
Invitiamo i lettori a guidare con prudenza e a moderare la velocità, nel rispetto di sè e degli utenti più deboli della strada.
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ADRIANA MARCHISIO
30 Giugno 2025 at 10:22
Devono smetterla di usare la moto come se fossero in un circuito di gara e non su una strada dove circolano altri mezzi e altre persone,
poi non parliamo della città dove sembra che se non si fanno notare con la loro rumorosa presenza probabilmente non si sentono “uomini”(?).
Purtroppo neanche le cronache che riportano le statistiche dei gravi incidenti non mitiga la voglia di esibirsi e se capita la colpa è del “destino” e rimettono a posto la loro coscienza con un laconico: R.I.P.