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CronacaTorino

Carcere minorile di Torino, nove condanne per la rivolta dell’agosto 2024

Oltre 35 anni di reclusione in totale

Alessia Serlenga

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TORINO — Si è concluso con nove condanne e oltre 35 anni di reclusione complessivi il processo per la violenta rivolta esplosa nell’agosto 2024 all’interno del carcere minorile “Ferrante Aporti” di Torino. La sentenza è arrivata al termine di un procedimento celebrato con rito abbreviato in una delle maxi aule del tribunale torinese.

Il verdetto è giunto sul filo di lana: superata la mezzanotte, sarebbero decadute le misure cautelari e restrittive ancora in vigore per i giovani imputati, tutti giovanissimi e detenuti all’epoca dei fatti. Un decimo indagato ha invece ottenuto la messa alla prova, evitando il processo con rito ordinario.

Al centro del dibattimento, oltre alla gravità degli episodi anche l’inquadramento giuridico della vicenda. La Procura per i minorenni ha contestato e ottenuto il riconoscimento del reato di devastazione, un’accusa pesante che prevede pene più severe rispetto al reato di “rivolta” introdotto di recente e invocato da alcune difese.

«È importante che sia stato riconosciuto il reato di devastazione. Non si poteva parlare semplicemente di rivolta: si tratta di una figura nuova, che solleva dubbi anche sul piano costituzionale e comporta pene inferiori», ha commentato Emma Avezzù, procuratore presso il tribunale per i minorenni di Torino, esprimendo soddisfazione per l’esito del processo.

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