Trasporti
Aumenti pedaggi autostradali: il governo ritira tutto
Stop all’aumento dei pedaggi autostradali previsto per il 1° agosto. Il Governo fa marcia indietro dopo le polemiche.

TORINO – Doveva essere l’estate degli aumenti in autostrada, ma il Governo ha fatto retromarcia. L’annunciato rincaro dei pedaggi, previsto per il 1° agosto e inserito in un emendamento al decreto Infrastrutture, non sarà applicato. Una decisione presa a tempo di record, dopo un’ondata di critiche da parte delle opposizioni e dell’opinione pubblica.
L’emendamento, firmato da esponenti della maggioranza e presentato in Commissione Ambiente alla Camera, prevedeva un sovrapprezzo di 1 millesimo di euro a chilometro per tutti i veicoli, con un impatto di circa 1 euro ogni 1000 km percorsi. Il ricavato sarebbe dovuto andare ad Anas, per far fronte ai maggiori costi di gestione della rete stradale.
Il rincaro sarebbe scattato dal 1° agosto 2025, ovvero dal mese successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto (21 luglio). Inoltre, l’importo del pedaggio sarebbe stato aggiornato ogni due anni in base all’inflazione. Nessun vincolo, tuttavia, era previsto sull’utilizzo diretto delle risorse nella manutenzione delle autostrade.
Le proteste non si sono fatte attendere. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha definito la misura “l’ennesima tassa sulle famiglie”, mentre Giuseppe Conte (M5S) ha parlato di “un colpo alle tasche degli italiani”. Critiche anche da Angelo Bonelli (AVS) e Riccardo Magi (+Europa), che hanno accusato il governo Meloni di ignorare il disagio di chi viaggia per ferie su strade spesso dissestate.
La reazione politica ha portato al rapido passo indietro. I relatori del decreto, Antonio Baldelli e Massimo Milani di Fratelli d’Italia, hanno annunciato il ritiro dell’emendamento su indicazione del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, evitando così un aumento impopolare a ridosso delle vacanze.
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