CronacaCuneo
Chiara Dello Iacovo denuncia: il titolare di un ristorante ha spaccato un vassoio di piatti a mezzo metro da noi
Il lancio del vassoio sarebbe arrivato dopo un’aggressione verbale seguita ad alcune rimostranze della cantante

CUNEO – Brutta avventura per la cantante saviglianese Chiara Dello Iacovo. L’artista ha denunciato sulla sua pagina Facebook quanto le è accaduto in un ristorante di Campegine, in Emilia, corredando il racconto con le foto di piatti e tazzine rotte per terra.
La cantante, che era al ristorante con due amiche, ha raccontato di aver subito una vera e propria aggressione, prima verbale e poi quasi fisica (“un vassoio di tazze e piatti ci è stato spaccato a mezzo metro di distanza”) dal titolare del locale.
La reazione violenta dell’uomo, sessantenne, sarebbe avvenuta in seguito ad alcune rimostranze di Dello Iacovo e delle sue amiche relativamente al menù.
Il racconto si chiude con alcune considerazioni assolutamente condivisibili su quella che potremmo definire “mascolinità tossica”, vittima della quale – nella vicenda in questione – sarebbe anche la moglie del proprietario violento. “Quello che abbiamo vissuto oggi – chiude Chiara Dello Iacovo – è solo un sintomo di un maschile malsano che non sa più dove aggrapparsi per mantenere il potere e il privilegio che gli sta venendo tolto: e allora spacca i giocattoli e urla, come un bambino di tre anni”.
Il racconto completo di Chiara Dello Iacovo
“Quelli che vedete per terra sono i resti di un vassoio di tazze e piatti che ci è stato spaccato a mezzo metro di distanza da uno dei titolari di questo dilettevole luogo di ristoro.
Il pranzo era già partito male siccome alla seconda domanda sul sindacabile “menu” proposto, il suddetto uomo di 60 anni circa, che in quel momento stava prendendo la comanda e che mezz’ora dopo io Kyara e Maria ci saremmo ritrovate a urlarci addosso come un pazzo, aveva mandato al suo posto sua moglie (essendo già visibilmente innervosito).
Alla comparsa di un “abbondante piatto di verdure” (mezza carota semicruda, un decimo di finocchio semicrudo, e letteralmente tre spinaci) ci sembra ridicolo dover pagare il mezzo menu senza aver tra l’altro neanche preso il vino.
Decidiamo di farlo presente.
È lì che quest’uomo comincia a perdere le staffe in un escalation esagerata. Chiama la titolare (sua moglie) a cui spieghiamo la situazione col tono più calmo possibile, che ci propone di farci pagare un po’ meno.
A questo punto l’assurdo.
Al mio chiedergli di smettere di minacciarci e urlarci addosso comincia una serie di improperi e spacca un intero vassoio di piatti sul bancone al nostro fianco.
La moglie è visibilmente terrorizzata.
Maria anche. A me soccorre la mia fidata Antigone interiore per cui rimango calma come un fuso, ma cercando di non far salire la rabbia.
“Ci faccia pagare e ci faccia uscire di qui immediatamente se no io lo denuncio”.
La moglie non riesce neanche a fare gli scontrini tanto è agitata. “
Ci sono solo due uomini adulti seduti a un tavolino in sala che hanno visto tutto e non hanno mosso un dito, neanche quando suddetto individuo è arrivato a urlare a un centimetro dalla faccia di Kyara.
“Ci faccia pagare e ci faccia uscire” ripeto.
La moglie cerca di starci dentro come può
“Sono in imbarazzo scusate. Questo è un problema nostro”.
Questo è un problema nostro.
Questa è la frase che mi colpisce.
Perché è vero. È un problema NOSTRO. DI TUTTI.
Di te che sei sua moglie, di me, di Kyara Marisa Russo, di Maria Tucci e di quei due uomini che avrebbero aspettato che ci accoltellasse prima di intervenire.
QUESTO MASCHILE VIOLENTO È UN PROBLEMA NOSTRO.
E ogni volta che stai zitto, che fai finta di niente, che non denunci, che non difendi chi deve essere difeso, lo fai diventare un problema di chi non può difendersi.
Purtroppo non abbiamo il video di questa scena perché eravamo tutte e tre impegnate a uscire vive da quel posto.
Non so cosa si possa fare. Se denunci tanto non fanno niente.
Ma quello che abbiamo vissuto oggi è solo un sintomo di un maschile malsano che non sa più dove aggrapparsi per mantenere il potere e il privilegio che gli sta venendo tolto: e allora spacca i giocattoli e urla, come un bambino di tre anni.
Noi però non siamo le vostre madri, nè le vostre terapeute, nè le vostre babysitter.
E soprattutto, queste pagliacciate, non ci fanno più paura”.
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

Ardmando
10 Luglio 2025 at 8:11
NESSUNO crede alla versione di questa inutile ragazza, cantante perchè incapace di fare di meglio nella vita, come moltissimi nullafacenti del giorno d’oggi. Si credono cantanti, ma sono solo sfigati. Questa si lamenta del menu con le amiche in modo SICURAMENTE provocatorio, per scatenare una reazione, che sapevano sarebbe arrivata. L’esasperazione di un imprenditore nei confronti di ragazzine viziate in cerca di visibilità che montano un caso tirando in ballo la bufala del “patriarcato”.
Tu sei malata Chiara Dello Iacovo e spero ti prenda una bella denuncia dal ristoratore e peggio da chi ti “segue” sulla fogna chiamata “social”. VERGOGNATI, inutile spreco di spazio sul Pianeta.