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Condanna ridotta in appello per Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour che sparò e uccise due rapinatori: da 17 anni a 14 anni e 9 mesi

La Corte d’assise d’appello di Torino ha ridotto da 17 anni a 14 anni e 9 mesi la pena inflitta a Mario Roggero. “Chiedere scusa? I genitori non mi hanno chiesto scusa per aver fatto un figlio degenere”

Gabriele Farina

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TORINO – La Corte d’assise d’appello di Torino ha ridotto da 17 anni a 14 anni e 9 mesi la pena inflitta a Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour accusato di omicidio volontario per aver ucciso due rapinatori — Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli — e ferito un terzo durante l’assalto alla sua gioielleria il 28 aprile 2021.

La posizione della difesa: «Ho agito per proteggere la mia famiglia»

Nel corso dell’udienza, Roggero ha rilasciato dichiarazioni spontanee ribadendo di aver agito esclusivamente per legittima difesa. «Se lui non mi avesse puntato la pistola, io non avrei sparato» ha affermato, sottolineando di essere intervenuto solo per proteggere la moglie e la propria famiglia durante quei concitati minuti dell’assalto.

La difesa dell’imputato ha sempre sostenuto che Roggero si trovasse in una situazione di grave pericolo e che la reazione fosse proporzionata all’imminente minaccia. Una ricostruzione che però non è stata accolta pienamente dai giudici, che già in primo grado avevano escluso la piena legittimità dell’azione.

La reazione alla sentenza: «I giudici non hanno avuto coraggio»

All’uscita dall’aula, Roggero non ha mostrato alcun segno di pentimento e si è detto profondamente deluso dalla decisione della Corte. «Mi aspettavo l’assoluzione, la mia è stata legittima difesa. Se i giudici avessero avuto coraggio mi avrebbero assolto» ha dichiarato.

Ancora più duro il commento rivolto ai familiari dei rapinatori: «Chiedere scusa? I genitori non mi hanno chiesto scusa per aver fatto un figlio degenere». Parole che confermano la distanza emotiva e morale tra le due parti e che continuano ad alimentare un acceso dibattito pubblico sul confine tra legittima difesa e eccesso di difesa.

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