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Marco Lovisolo

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TORINO – Il caso dell’imam Shahin continua a scuotere l’opinione pubblica. A Torino oggi una nutrita manifestazione per le vie della città è partita da largo Marconi, con destinazione piazza Castello. I partecipanti hanno invocato anche la liberazione della Palestina al grido «Free free Palestine», hanno trasportato una bara artigianale in legno con il cartello “libertà d’espressione” e lo striscione “Free Shahin, nobody should be deported for supporting Palestine”.

L’imam di Torino sta bene, è ristretto in un Cpr italiano a Caltanissetta in condizione di legittima privazione della libertà, che ha resistito ai primi ricorsi che l’interessato ha legittimamente proposto. Dopodiché sta benissimo“. Sono le dichiarazioni del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del suo intervento ad Atreju, alla festa di Fratelli d’Italia.

Il provvedimento parla chiaro: non c’entra il fatto di essere un Imam, non c’entra l’Islam ma alcune frequentazioni e alcuni comportamenti che per motivi di sicurezza nazionale che hanno indotto l’autorità nazionale ad assoggettarlo a quel provvedimento“, ha concluso Piantedosi.

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