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Lo sgombero di Askatasuna ha scatenato la battaglia politica

Decine di dichiarazioni pro o contro lo sgombero del centro sociale

Gabriele Farina

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TORINO – Lo sgombero di questa mattina di Askatasuna a Torino, dove sono stati allontanati 6 occupanti e murati gli accessi,  ha scatenato la battaglia politica e si susseguono commenti e considerazioni. Il primo intervento è stato inevitabilmente del sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che ha annunciato la fine del patto di collaborazione.

Il ministro Piantedosi è stato chiaro: “Sgomberato il centro sociale Askatasuna di Torino. Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese.”

Sulla stessa linea il ministro Zangrillo: “Caro sindaco, te l’avevo detto, te l’avevamo detto. Quanto emerso oggi durante le perquisizioni al centro sociale Askatasuna di Torino conferma ciò che denunciamo da tempo: quel già assurdo patto di collaborazione siglato con il Comune è stato un’altra volta apertamente violato”.

Ma i commenti arrivano da più parti, tra chi plaude l’iniziativa delle forze dell’ordine e chi difende Askatasuna e le tante attività fatte per il quartiere (per domani era organizzata la polentata con i bambini delle scuole).

“L’operazione in corso da questa mattina su Askatasuna conferma ciò che, anche come Regione, sosteniamo da tempo, ovvero che questo centro sociale rappresenta una realtà che si pone al di fuori del rispetto delle regole e del perimetro della convivenza democratica – commenta il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. – Accogliamo quindi con favore l’operato della magistratura e del ministero dell’Interno e ringraziamo, ancora una volta, le forze dell’ordine impegnate sul campo per il ripristino delle condizioni di legalità e di rispetto della legge.”

“Ringraziamo il Ministro Piantedosi per l’operazione di questa mattina, che conferma che avevamo ragione a chiedere la cancellazione del Patto tra Comune di Torino e antagonisti. Con i violenti non si tratta, non si fanno accordi, non si nasconde la testa per fingere di non vedere”, aggiungono la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli e l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone. “All’indomani dell’assalto a La Stampa, a nome della Regione Piemonte, avevo chiesto ufficialmente al Comune di Torino – prosegue Marrone – di cancellare il Patto per la concessione di Askatasuna. In tutti questi mesi quel centro sociale ha continuato a essere la base degli antagonisti, ma questa mattina grazie al lavoro della Questura e della Prefettura lo Stato ha colpito. Se il Comune avesse rispettato la mia legge regionale fin da subito, magari in questi due anni non ci sarebbe stata questa escalation di violenza”.

“È inaccettabile che un intero quartiere sia svegliato all’alba da un’operazione di polizia giudiziaria che costringe 500 famiglie di bambini, che sarebbero dovuti andare a scuola, e restare fuori. Inaccettabile che una primaria e una scuola dell’infanzia vengano chiuse all’improvviso, a pochi giorni dalle feste natalizie. Un’operazione di spettacolarizzazione della forza che nessuna istituzione dovrebbe avallare. Il laboratorio repressione del Governo è in atto e mostra un volto dello Stato che fa male a tutti. Processi e indagini dovrebbero seguire il loro corso e accertare responsabilità individuali, i sigilli al centro sociale invece sarebbero solo un fallimento della politica e un atto cinico contro la città di Torino. Ma solidarietà, cultura e dissenso non si sgomberano con la forza” – lo ha dichiarato in aula il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

“La scelta di sgomberare il centro sociale Askatasuna a Torino – fatta in sintonia tra il sindaco Lo Russo e il governo Meloni – è demente. Askatasuna non solo è uno spazio politico ma è uno spazio sociale e culturale, punto di aggregazione di generazioni di giovani torinesi che hanno espresso il loro dissenso rispetto alle politiche dominanti.
Una delle cose più intelligenti che aveva fatto il sindaco Lo Russo – anche un orologio fermo due volte al giorno segna l’ora giusta – era stata di costruire un percorso di dialogo tra il Comune e Askatasuna, come deve fare ogni amministrazione che sia impegnata a rafforzare il tessuto sociale e la vivibilità – per tutti – della città. Con la scelta di rompere la collaborazione con Askatasuna il sindaco ha al contrario aperto la strada allo sgombero ed a trasformare la dialettica politica in un problema di ordine pubblico.
Che la destra fascistoide che governa l’Italia sia interessata a trasformare in un problema di ordine pubblico il complesso dei problemi politici e sociali è noto e viene sbandierato ogni giorno anche con il continuo attacco portato ai sindacati che fanno il loro mestiere. Che il PD decida di muoversi sulla stessa linea è solo la conferma di un degrado politico e culturale di quel partito e del centrosinistra, del tutto incapace di avere una autonomia reale dalle destre e dai poteri forti.
Rifondazione Comunista parteciperà stasera alla Manifestazione di solidarietà con il centro sociale di Askatasuna che si terrà in corso Regina alle 18 e chiede al sindaco e al governo di tornare sui propri passi fermando questo assurdo sgombero”.
Paolo Ferrero, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino

“Il quartiere di Vanchiglia è stato completamente militarizzato, ogni via attorno all’edificio è stata bloccata, l’asilo nido e la scuola elementare adiacenti sono stati chiusi senza alcun preavviso per i prossimi due giorni, lasciando il personale, famiglie e bambini davanti a cancelli serrati.
Una decisione gravissima, che colpisce direttamente il diritto all’istruzione dei più piccoli e scarica sulle spalle dei genitori conseguenze pesantissime.
Hanno chiuso l’acqua all’interno dello stabile, hanno murato finestre e porte, distrutto tutti gli interni.
Il ministro Piantedosi rivendica lo sgombero del centro sociale, mentre il sindaco Lo Russo rompe il patto per il bene comune, ritirando l’appoggio del Comune di Torino al centro sociale, e agevolando così le operazioni di sgombero imposte dalla prefettura.
La giunta comunale torinese del Partito Democratico e di AVS si dimostra ancora una volta complice di questo governo, e alla prima occasione decide di mollare la presa, allineandosi alle decisioni del governo, disattendendo tutte le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi in cui dichiarava che l’azione a La Stampa non costituiva le basi per effettuare lo sgombero di Askatasuna.
Al di là della retorica costruita in questi anni dal sindaco Lo Russo, Fratelli d’Italia e Partito Democratico si dimostrano della stessa pasta quando si tratta di reprimere esperienze sociali e di lotta.
Ciò che questo governo sceglie di mettere in scena è l’ennesima prova di forza: la spettacolarizzazione della repressione e la criminalizzazione del dissenso.
Noi continueremo a condannare la violenza di questo Governo e l’ipocrisia di questa Giunta Comunale. Continueremo a lottare fianco a fianco con i compagni di Askatasuna, una realtà che da sempre è attiva nelle lotte sociali e nei movimenti cittadini, da quello contro le grandi opere ecocide come il TAV, fino al movimento di solidarietà con la resistenza palestinese, che in questi mesi ha prodotto mobilitazioni popolari senza precedenti nella nostra città e in tutto il paese.
Non ci faremo intimorire da questa repressione, ci vediamo alle 18 in Corso Regina 47!”
Potere al Popolo

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