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Stanotte a Torino: Alberto Angela e il ritratto di una città senza tempo

Un viaggio emozionante tra passato, presente e futuro nell’allora capitale d’Italia, che è oggi culla di progresso e di storia

Chiara Scerba

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TORINO – Il capoluogo sabaudo esplorato di notte, silenzioso e luminoso, è il palcoscenico ideale per raccontare questa città laboriosa e mai stanca, che non smette mai di sorprendere.

È andata in onda ieri sera, 25 dicembre, su Rai 1 e RaiPlay, la puntata speciale di “Stanotte a Torino”, firmata da Alberto Angela. Siamo stati trasportarti in una dimensione di viaggio, guidati in un itinerario suggestivo che ha attraversato secoli di storia, bellezza e trasformazione, restituendo al grande pubblico l’anima più autentica del capoluogo piemontese.

Nel racconto intimo e profondo che è stato, Torino è emersa come città imprenditrice e visionaria, capace di reinventarsi senza rinnegare le proprie radici: una capitale industriale, laboratorio di idee, culla della cultura italiana e scrigno di tesori artistici spesso poco conosciuti. Una città elegante e riservata, “così ben illuminata, che sembra quasi una scenografia pronta ad accoglierti” come racconta lo stesso conduttore durante un’intervista di Geppi Cucciari.

Quali i luoghi e i volti dello speciale

Nel corso dello speciale, Angela accompagna i telespettatori nei luoghi simbolo: dalla Reggia di Venaria al Museo Egizio, passando dai Musei Reali con la Cappella della Sindone al Museo del Cinema, passeggiando per Piazza San Carlo ed esplorando i lunghi portici cittadini e il Centro Rai di via Verdi, fino a siti più recenti quali il Museo dell’Automobile e l’Inalpi Arena, stadio che ha recentemente ospitato le ATP Finals di Tennis. Un itinerario che ha abbracciato campi diversissimi tra loro: si è raccontato di arte e di scienza grazie a Leonardo Da Vinci e ai tesori architettonici, poi di spiritualità e modernità, mostrando perché Torino sia una delle città più complete e stratificate d’Italia. Dai santi sociali come Don Bosco all’industria automobilistica che proprio a Torino ha conosciuto uno sviluppo unico nel suo genere e nel suo secolo, dalle invenzioni culinarie come i grissini e il trammezzino fino ai tesori custoditi nei musei più antichi d’Europa, né Alberto Angela né il suo team si son fatti sfuggire nulla.

A rendere il racconto ancora più vivo sono stati gli incontri con volti profondamente legati alla città. Alex Del Piero ripercorre la sua storia sportiva e personale nella Torino che lo ha accolto giovanissimo; Luciana Littizzetto, torinese doc, accompagna il pubblico tra ironia, racconti di tradizioni culinarie e identità locali; Giancarlo Giannini presta ancora una volta la sua voce evocativa, mentre la musica di Francesco Gabbani omaggia Fred Buscaglione nella cornice di Stupinigi. Accanto ad Angela anche Christian Greco, direttore del Museo Egizio, che aggiunge uno sguardo colto e curioso sulle antiche civiltà.

Un racconto che sa “di casa”

Ma Stanotte a Torino è anche un viaggio personale. Alberto Angela racconta il legame profondo con la città di suo padre Piero, nata qui nel 1928. I nonni, la casa dell’infanzia, i luoghi dei ricordi, tutto riaffiora durante il suo cammino. Torino diventa così non solo una capitale culturale, ma una città “che coccola”, che custodisce memorie e le restituisce con discrezione.

Lo speciale ha restituito l’immagine di una Torino mai stanca, capace di unire industria e bellezza, rigore e creatività, passato e futuro. Una serie di contrasti che si coniugano in uno scenario regale che richiama visitatori più disparati. Grazie allo sguardo rispettoso e appassionato di Alberto Angela, la città è stata esplorata e si è raccontata al Paese nella sua versione più vera, sobria, colta, innovatrice. Quindi profondamente italiana.

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